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Fabio Guastella, Abaco – Il Teatro Conta, ci racconta uno degli importanti appuntamenti con il Laboratorio Teatrale di Ri-Belli. Con l’uso, questa volta, delle maschere.
“Abbiamo iniziato, come sempre, con la dizione,poi abbiamo proseguito con gli esercizi che ci accompagnano ogni volta, e infine abbiamo regalato le maschere ai ragazzi.
In questa occasione abbiamo anche rivisto tutte le figure della Commedia dell’Arte, e successivamente abbiamo ripreso delle gag che i ragazzi stessi hanno improvvisato, ricorrendo al Grammelot.
Si tratta di una lingua nonsense ma che attraverso l’uso anche di sole vocali o consonanti, e al modo di articolare le espressioni, al colore della voce, alle emozioni che si comunicano, diventa universale, perchè permette al pubblico di capire e di ricevere una comunicazione efficace, al di là delle parole.
Ed è stata una esperienza molto interessante e vissuta con entusiasmo e attenzione dai ragazzi.
Poi, ci siamo dedicati all’uso delle maschere.Ovviamente, questo è uno strumento che copre e quindi costringe il corpo a comunicare oltre le semplici parole, ed espressioni del viso. Ci vuole tecnica e bravura; i ragazzi hanno ricevuto, in questo senso, una prima infarinatura, e alcune nozioni generali, che, ne sono certo, in vista della preparazione dello spettacolo, saranno utilissime per loro e per il loro impegno di fronte al pubblico.
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