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Ragazzi protagonisti contro la bruttezza

Ragazzi protagonisti contro la bruttezza

Una connessione emotiva che diventa comunità da cui sgorgano opportunità, si attivano e sviluppano risorse e capacità e, soprattutto, si costruiscono relazioni autentiche. Al centro di tutto: il protagonismo dei ragazzi, motore attivo del cambiamento e attori di una comunità chiamata ad essere educante e la Bellezza che, come una lente indossata, ha guidato innanzitutto gli sguardi degli operatori rappresentando uno strumento di lavoro e divenendo un modo di essere, relazionarsi ed agire. Il fine? costruire insieme nuove possibilità, ri-bellandoci in modo costruttivo e generativo alle condizioni di “bruttezza” che ostacolano il benessere e la crescita, la realizzazione e spesso anche solo la formulazione di sogni e desideri di tanti minori che vivono condizioni disvantaggio abitativo, sociale, culturale, economico. Negli anni precedenti alla progettazione di Ri-belli da parte dell’Associazione, la Caritas diocesana di Ragusa constatava il crescere di bisogni attraverso la lettura dei segni inviati dalla comunità (singole persone, famiglie, istituzioni pubbliche e scolastiche, altri enti) a cui si doveva rispondere. Peraltro riscontrava bisogni multidimensionali che riguardavano non solo aspetti economici ma anche sociali, abitativi ed educativi. Quindi non si trattava di rispondere solo ad un bisogno economico ma per superare le disuguaglianze e il divario anche in termini di apprendimento e di benessere dei minori bisognava strutturale il qualcosa che andasse oltre le sperimentazioni che stavamo facendo limitatamente ad alcuni periodi dell’anno e/o interventi.

Da queste riflessioni anche con il supporto della Caritas diocesana nasce il progetto Ri-belli selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Bando Un Passo Avanti, Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, capofila l’Associazione I Tetti Colorati Onlus, in partenariato con Aksara Cooperativa Sociale, Abaco – Il teatro conta, Associazione Lauretana, Ztl Media Group S.r.l., l’Università degli Studi di Catania – Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, gli Istituti Comprensivi “Cap. B. Puglisi” di Acate, “Vann’Antò” di Ragusa- plesso Ecce Homo e “Psaumide di Camarina” di S. Croce e il Comune di Acate. Dall’ottobre 2020 al giugno 2023 Ri-belli ha coinvolto circa 600 minori del centro storico di Ragusa, Santa Croce Camerina, Acate, Vittoria e la fascia trasformata nella zona intorno a Marina di Acate. Attraverso 10 azioni che hanno applicato il criterio della bellezza in vari ambiti, integrati tra loro, con l’apporto di professionisti, il sostegno di volontari e cittadini, il coinvolgimento di una rete sempre più coesa, il progetto è riuscito ad andare oltre i numeri, oltre gli obiettivi, oltre le stesse finalità iniziali. Questo perché Ri-Belli è stato, soprattutto, incontro, esperienza, reciprocità. In una parola, Storie. Storie di bellezza scoperta, vissuta, donata, condivisa. Storie di riscatto, ricerca di nuove possibilità, di amicizia e di crescita. Per i ragazzi. Perle famiglie. Per gli stessi operatori. Perla comunità. Quella di Baraa, ad esempio, che ha potuto concretizzare il suo obiettivo di «comunicare, in modi diversi». E lo ha fatto attraverso Ri-Belli per stupire, il laboratorio fotografico diretto dal fotoreporter Max Hirzel e coadiuvato dal fotografo professionista Andrea Martorana. Baraa ha imparato «tantissime cose, soprattutto cosa rappresenta la fotografia. E cioè un modo per fissare, per sempre, qualcosa, e riguardarla più volte, dando, ogni volta, un significato diverso». Inoltre, insieme ai compagni di viaggio, ha conosciuto nuovi punti di vista, nuovi orizzonti possibili. Come Nassira che si è iscritta al liceo di scienze umane, dopo aver incontrato e fotografato i bimbi della Ludoteca perché «questo è quello che voglio fare da grande: lavorare con i bambini». I ragazzi sono riusciti a fotografare l’essenza del nostro territorio, delle persone, di se stessi. Sono diventati consapevoli della bellezza e di ciò che la deturpa. Hanno provato la meraviglia ma anche il dispiacere per quanto viene trascurato o rovinato, il desiderio di prendersi cura di quanto è “nostro”. «Chiunque prenda in mano una Fanzine o visiti la mostra fotografica può osservare la qualità del lavoro svolto – sottolinea Alessia Campo, animatrice del Laboratorio Fotografico, insieme a Sebastiano Cugnata – Lo spirito di squadra, durante le escursioni e le esercitazioni, insieme allo scoprirsi bravi di fronte al risultato ottenuto e all’apprezzamento sincero del pubblico, ha dato loro l’opportunità di rinforzare la propria autostima, sentirsi capaci e inoltre interrogarsi sui propri sogni, cose che il territorio isolato e spesso degradato in cui abitano non avrebbe potuto fornirgli». Successivamente al laboratorio, la mostra ha girato diverse diocesi siciliane, per poi approdare anche a Savona e a Roma, infine a Ibla presso la Struttura Didattica Speciale di Lingue, dove due ragazze fotoreporter, hanno portato la loro testimonianza sedendo allo stesso tavolo degli adulti. Proprio la visibilità e il protagonismo hanno costituito la chiave di volta nell’evoluzione del percorso di crescita dei ragazzi ma anche delle comunità via via incontrate le quali si sono mostrate grate, avendo appreso dai ragazzi che davvero un cambiamento è possibile e riscoperto la propria vocazione a diventare davvero “comunità”, coese e solidali, aperte e generatrici di bellezza. Il giro per l’Italia è stato condiviso con i partecipanti al laboratorio Teatrale Ri-Belli per esprimersi realizzato con Abaco-Il Teatro Conta, mettendo in scena La Bella e la Bestia. «Un progetto ambizioso – affermano Fabio Guastella che ha curato la parte tecnica del laboratorio, l’adattamento e la regia dello spettacolo, e Francesca Castiglione, psicologa e animatrice de I Tetti Colorati, che ha curato la parte emotiva e relazionale nonché i rapporti con le famiglie – Ha consentito a bambini e ragazzi di apprendere disciplina e capacità espressive, ma anche sviluppare empatia e collaborazione.

Prezioso e insostituibile l’aiuto delle famiglie: ci hanno dato fiducia e ci hanno accompagnato durante tutto il percorso prendendone parte attiva». La tournée in particolare ha offerto occasioni informali ma efficaci di crescita e relazione anche per i genitori. «È diventata più sicura di sé, riesce a parlare senza timore anche con persone che non conosce, ho scoperto di lei che riesce a portare a termine qualsiasi cosa»; «È più felice, si sente parte di un gruppo, non si sente più solo; ed io sono riuscita a rimanere sempre me stessa. Le esperienze fatte insieme, i bambini stupiti di ogni cosa: tutto questo faceva felice anche me!»: la voce di due mamme. Storie di crescita personale, per i ragazzi e per i genitori certamente, ma anche per gli operatori. Gruppi multiculturali, culture diverse, in un confronto aperto, per sperimentare come la diversità possa allargare gli orizzonti e la visione della vita, della famiglia, dei valori, sviluppare capacità di adattamento e creatività. Così è accaduto in Ri-Belli per stare bene e Ri-Belli per volersi bene, le due azioni curate dall’Associazione Lauretana a supporto di minori particolarmente fragili, a causa di vissuti problematici personali o familiari, e degli adulti, attraverso consulenze individuali e percorsi sulla genitorialità. Nei laboratori con i ragazzi, in particolare, nonostante l’eterogeneità delle provenienze culturali, si è riusciti a trattare i delicati temi della sessualità, dell’identità e dell’affettività. Nel complesso, è stato importante ideare strumenti nuovi, usare dei simboli che potessero trasmettere i messaggi puntando dritti al desiderio profondo dei loro cuori! «Qui – ha sottolineato una delle ragazze partecipanti – sto imparando tantissime cose, in particolare come trattare le mie emozioni, aspetto che, molto spesso, non si riesce ad affrontare al meglio da soli». «Grazie a questi incontri mi sento più disponibile a parlare di me». «Mi ha colpito la libertà di parlare di cose molto intime tranquillamente». Essere accolti, compresi, accompagnati guardando a sé con stupore.

 

Valentina Distefano e Davide Allocca

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