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Prima della pausa estiva, il progetto Ri-Belli ha svolto una serie di incontri interni con partner e operatori. Ce ne parla Valentina Distefano, presidente de I Tetti Colorati Onlus, ente capofila del progetto, e coordinatrice del progetto Ri-Belli, che ha condotto tutte le verifiche.
Valentina, le verifiche con i referenti e gli operatori del progetto si sono completate. Puoi fare un primo bilancio di quanto emerso?
“Innanzitutto, bisogna premettere che, giunti a un terzo della durata di Ri-Belli, cioè il decimo mese di attività, quasi tutte le azioni previste hanno completato la prima fase.
Stiamo quindi effettuando una prima verifica in itinere, insieme alla valutazione formativa che ha una cadenza semestrale. Con l’analisi e l’elaborazione dei primi dati quantitativi e qualitativi, la verifica ci consentirà di valutare la corrispondenza tra le attività svolte e gli obiettivi previsti, quindi il raggiungimento dei risultati attesi, sia di processo che di esito.
A partire dai cambiamenti generati tra i partecipanti in termini di competenze apprese cognitive e non, l’inserimento e la partecipazione di minori in condizione di svantaggio ad opportunità educative, scolastiche e non, il miglioramento nell’apprendimento, il contributo offerto dal progetto nella riduzione della dispersione scolastica o dell’abbandono, come nel miglioramento delle competenze genitoriali: nel complesso quindi la riduzione della povertà educativa, offrendo uguali opportunità di crescita.
Che cosa rappresentano la verifica e la valutazione per i partner e gli operatori del progetto Ri-belli?
Sicuramente tali momenti e strumenti ci aiutano a crescere come gruppo e a risolvere le eventuali criticità che si sono manifestate; in pratica per noi la valutazione ha innanzitutto una dimensione formativa.
Tra i vari strumenti utilizzati, abbiamo attivato l’Analisi Swot, per il riconoscimento dei punti di forza e di debolezza relativi all’organizzazione di progetto a più livelli, dalle competenze messe in campo, alle risorse e agli strumenti che abbiamo avuto a disposizione, nonché per l’individuazione dei fattori esterni, di contesto, sia positivi che negativi, intesi quindi come opportunità e minacce.
La valutazione prende in considerazione quindi quegli elementi che hanno favorito il perseguimento degli obiettivi, oppure lo hanno rallentato o ostacolato.
Come hai organizzato le singole verifiche per ciascuno degli operatori coinvolti?
Sono state svolte diverse Swot Analysis, una per ogni azione e per ogni equipe, anche perchè ogni azione è condotta, normalmente, da almeno due o più operatori. Le equipe scolastiche, attive negli istituti, in particolare, sono composte da almeno 5-6 operatori, a seconda della presenza di più mediatori linguistico culturali, oltre agli psicologi, ai pedagogisti e agli assistenti sociali.
Durante le verifiche, ho potuto constatare come si sia generato uno scambio molto positivo, che ha consentito a ciascun operatore, da un lato, attraverso il lavoro individuale, che precede quello di gruppo, di guardarsi come allo specchio e al tempo stesso guardare, a distanza, in maniera più oggettiva, l’azione svolta, dando un nome agli elementi significativi della propria attività e di quella dell’equipe, anche rispetto al contesto e alle varie situazioni che si sono affrontate nel corso dell’anno.
Tutto ciò ha permesso a ciascuno di osservare meglio il lavoro svolto, e di discuterne, in un secondo momento, con una fase di condivisione, con gli altri membri dell’equipe, collocando le proprie impressioni nel giusto contesto, e nella dimensione appropriata. Un aspetto formativo di per sè, in quanto generativo di idee e soluzioni. Anche perchè, dopo aver verificato i punti di forza, debolezza, le opportunità e le minacce, occorre farli interagire tra loro.
In che modo?
Principalmente valutando cosa è andato bene, come sono state affrontate certe problematiche, che tipo di strategie hanno funzionato, quali potrebbero funzionare, quali difficoltà non è stato possibile superare e, in prospettiva, cosa si può fare.
Alla luce della conoscenza del contesto dei beneficiari che abbiamo potuto raggiungere in questi mesi e in vista delle altre attività, alcuni laboratori verranno proposti con nuovi beneficiari e nuovi contesti, si riproporrà, ovviamente, l’azione con le scuole, anche con modelli differenti in relazione agli studenti coinvolti, rendendo pratico quel lavoro formativo, generativo di idee e soluzioni, che è alla base delle verifiche svolte.
E’ un aspetto molto importante, perchè si apprende dall’altro e da se stessi, e, con gli occhi dell’altro, si accresce anche l’autostima per il lavoro che si è svolto. Una forza propulsiva che motiva e che migliora la propria azione quotidiana. Ed è quello che, personalmente, ho potuto sperimentare durante le verifiche che abbiamo svolto.
Le dinamiche durante le verifiche cosa hanno fatto emergere, rispetto all’attività svolta?
Il gruppo si è acceso nelle discussioni e ha partecipato con molto coinvolgimento, nella certezza che il lavoro di verifica sarebbe stato molto importante.
Inoltre, già a partire dalla discussione e, precedentemente, dalla riflessione individuale, ognuno degli operatori ha potuto, immediatamente, vedere con più attenzione proprio i punti di forza che hanno contraddistinto l’attività svolta finora, definendo quelli che andranno ulteriormente valorizzati.
In comune con tutte le equipe abbiamo potuto constatare l’ottima sinergia e la complementarietà di tutti i ruoli coinvolti nelle varie attività, i quali sono riusciti a trovare modalità organizzative e comunicative efficaci, rispondendo ai bisogni e organizzare al meglio le attività previste, valorizzando le risorse e le opportunità a loro disposizione e trasformando, in molti casi, i punti di debolezza o i fattori esterni non favorevoli, prima fra tutte la pandemia Covid, in maniera positiva.
Ogni equipe ha infatti scelto delle strategie particolari, per evitare di interrompere le piccole attività, ovviamente ove possibile, e nonostante la pandemia abbia messo la prova tutti, le capacità professionali trasversali, lo spirito di adeguamento e la capacità di sacrificio dimostrata da tutti gli operatori, ha consentito di reagire al meglio alle difficoltà e ottenere risultati importanti, interagendo con i servizi pubblici e privati in cui ciascun membro delle varie equipe impegnate svolgeva la propria attività.
Tra gli altri punti deboli, quali sono emersi come ricorrenti?
A parte alcuni elementi di natura tecnico-burocratica, come criticità oggettiva è emersa la difficoltà scaturita dalle distanze tra le aree territoriali coinvolte nel progetto. Un aspetto che prenderemo in considerazione, per portare avanti le attività programmate in maniera ancora più efficiente ed efficace.
Il bilancio delle verifiche svolte, quindi, è positivo.
Sicuramente sì. Sono emerse tantissime nuove idee e credo che questi momenti, ne abbiamo ancora uno in programma, siano veramente utili. Al più presto, prepareremo un report per condividerlo con i referenti e gli operatori, quale punto di partenza per la programmazione e la pianificazione delle prossime attività. Ciascun operatore, del resto, nel corso degli incontri che abbiamo svolto, ha dimostrato una grande determinazione e motivazione, che consiste, principalmente, nel credere profondamente nel contributo fornito da ciascuno di noi. E sono certa che questo aspetto sia il motore principale che ci consentirà di raggiungere tutti gli obiettivi previsti dal progetto.
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