Condividere: oltre le appartenenze, oltre il singolo, oltre la propria storia

Nelle parole della pedagogista Pinuccia Occhipinti, che parla di una delle partecipanti più vivaci alle attività pomeridiane previste dal progetto, troviamo proprio questi valori. E la foto, che vedete, ne è la testimonianza più diretta. Ri-Belli parte dalla condivisione, per creare unità!

"Non ha avuto fin dall'inizio alcun problema ad ambientarsi con gli altri bambini e con le educatrici. E' stata, e lo è tuttora, attratta dai giochi e si diverte tanto; solo se contraddetta, se le si dà un gioco che non gradisce o se le viene detto un "no", grida, scalcia e spinge chi si trova davanti a lei, piangendo.

Nel momento in cui le viene proposta un'attività a lei congeniale, ritorna nuovamente e nell'immediato felice e tranquilla, manifestando persino(anche spontaneamente) dei gesti di affetto.

Affinché si possa instaurare un clima più sereno, si preferisce lavorare in piccolo gruppo: ciò per consentire una miglior socializzazione tra pari e quindi una maggior integrazione. Le piace tanto giocare con sostanze plasmabili, quali il didò, con gli utensili da cucina, colorare disegni prestampati, pitturare.

Il condividere esperienze di gioco e i momenti di routine con altri bimbi di diversa provenienza è proprio la risorsa che arricchisce e valorizza l'originalità di tutti, rendendo il tutto significativo: questo, del resto, è lo scopo primario del progetto Ri-Belli”.